I 5 pilastri della guarigione psicofisica – 1

Guarigione, rottura delle catene della malattia e liberta

Benvenuto in questo report, questo scritto ti guiderà verso una strada di miglioramento, questo che leggerai sarà di cruciale importanza sia tu abbia problemi di salute (gastrointestinali, fibromialgia e tanto altro) sia che tu voglia migliorare il tuo stato di forma fisica, vitalità e longevità. Innanzitutto perché guarigione psicofisica? Perché dobbiamo vedere il nostro corpo nella sua interezza, sia dal punto di vista fisico che mentale, una malattia di qualunque tipo può nascere dal corpo ed intaccare la mente, ma può anche scaturire dalla mente e far ammalare il corpo.

Il testo di questo report è scritto dal team di Rialimenta secondo un accurata selezione di studi scientifici, in tutto il programma rialimenta sono stati selezionati oltre 400 studi scientifici che spaziano su molti argomenti, tutti rivolti al benessere della persona a 360 gradi.

In Rialimenta ci siamo specializzati nell’asse intestino-cervello, il quale è considerato una relazione bidirezionale tra l’intestino e il cervello che influenza la salute mentale e fisica, come vedremo i sintomi e le patologie che possono derivare da un suo squilibrio sono veramente tante e variopinte.

Naturalmente, anche se all’interno di questo report troverai informazioni chiave che potrai mettere subito in pratica, queste sono un riassunto del programma Rialimenta che racchiude 8 video corsi realizzati da professionisti su varie tecniche e tematiche che riguardo l’alimentazione, il benessere fisico e psichico.

1. La tua conoscenza è la priorità

Vogliamo ricordare che la conoscenza individuale è un passo fondamentale verso la propria guarigione e verso il proprio percorso di miglioramento, purtroppo capita a molte persone di fare “avanti e dietro” da svariati specialisti per individuare e “risolvere” il proprio problema e spesso dopo moltissimi denaro speso si è al punto di partenza.

Purtroppo molte persone cronicizzano i propri problemi e non sanno a chi rivolgersi, spesso subentra la pausa di avere brutte malattie, si continua a richiedere consulenza medica, si continuano a prendere medicinali senza risolvere veramente il problema.

Conoscendo meglio il proprio nemico (la propria patologia) si può riuscire ad individuare che tipo di medico, o che tipo di esami effettuare o proporre. Per tanto la tua conoscenza è la chiave.

2. I medicinali spesso non sono la cura

I medicinali.. In Rialimenta abbiamo un approccio olistico alle patologie; i medicinali, anche se importanti, spesso sono stra-utilizzati in maniera molto errata e spesso non risolvono nessun problema.

Prendiamo gli inibitori di pompa protonica ( che vengono usati da chi ha reflusso e gastrite), secondo la letteratura scientifica non devono essere utilizzati per oltre 8 settimane, eppure troviamo persone che li usano da anni, usare per anni gli IPP può comportante una disbiosi sulla propria flora batterica (il proprio microbiota) che a sua volta porta una sere di conseguenze negative ed ulteriori patologie.

Prendiamo i farmaci procinetici (che vengono usati da chi ha problemi di digestione e sintomi associati), allo stesso modo vengono utilizzati per vanno oltre le prescrizioni consigliate apportando sballamenti in una moltitudine di processi chimici del corpo, come un aumento della prolattina, oltre al solito problema di disbiosi.

Questi farmaci e tanti altri, come gli alginati (per tamponare l’acidità) o gli antispastici, non sono dei farmaci curativi, non esistono studi scientifici che indicano che curano una determinata patologia, essi possono portare sollievo e devono essere risolutivi entro un tot. di settimana, ad esempio l’inibitore può essere giusto prenderlo per 4-8 settimane ma se il problema non rientra, non si risolve, non bisogna continuarlo, bisogna trovare e tentare altre strade.

Prendiamo gli Antibiotici, utilizzati in maniera del tutto sconsiderata, oramai vengono prescritti troppo facilmente, oltre al problema dell’antibiotico resistenza (in sintesi nei prossimi anni gli antibiotici non funzioneranno più e magari in quel momento alla persona servirà curare una infezione batterica importante..), il danno che creano al proprio microbiota è devastante, un antibiotico non è “intelligente”, non è in grado di capire che la flora batterica benefica è da salvaguardare, esso semplicemente ammazza i batteri che incontra sulla propria strada, quindi un abuso di antibiotici crea disbiosi e tutta una serie di problemi connessi..

I medicinali devono essere usati con parsimonia, non sono spesso la cura e protratti nel tempo possono essere anche deleteri alla salute

3. Non tutto si cura allo stesso modo (la personalizzazione)

Questo è un altro punto importante su cui soffermassi. Una persona che ha il colon irritabile ha una serie di sintomi diversi da tante altre persone, come chi ha reflusso o altro.. Come possono gli stessi farmaci risolvere problematiche diverse? Come può la stessa alimentazione risolvere malattie e sintomi differenti?

Per questo è molto importante la personalizzazione, la quale si può ottenere sia aumentando la propria conoscenza sia grazie all’appoggio di un medico specializzato in nutrizione con un approccio olistico, a larghe vedute ed in continuino aggiornamento; spesso ci capitano dei pazienti che portano il proprio esame del microbiota al proprio medico, il quale non ha idea di come interpretarlo. Ignoranza? In parte, semplicemente non sono aggiornati. A volte è meglio un medico giovane e aggiornato che un medico anziano (che ha poca voglia di aggiornarsi) che propone metodi, sistemi e farmaci blasonati. La medicina avanza, gli studi scientifici sono migliaia e bisogna avere la pazienza di prenderli, capirli, interpretarli, metterli insieme e proporli ai pazienti.

Ogni persona deve fare il suo specifico percorso di guarigione

4. Qual è il vero motivo del tuo malessere?

Questa è una domanda molto importante, si cerca sempre di dare delle risposte ma si ottengono risposte generiche. La patologie può essere la stessa, prendiamo ad esempio il reflusso, ma il motivo per il quale una persona ha il reflusso può essere molto diversa da altre persone. Un membro del nostro team aveva reflusso e problemi gastrointestinali, sintomi invalidanti di ogni tipo (causati da alterazioni vagali) e qual era il problema? Una malloclusione dentale (quando i denti dell’arcata superiore non sono perfettamente allineati con quelli dell’arcata inferiore), ci ha messo 6 anni  capirlo, anche perché non aveva nessun tipo di problema ai denti, eppure la malloclusione gli aveva creato uno squilibrio posturale accentuato, una cifosi importante che mandava in tilt il nervo vago e che comprimeva con delle ernie il midollo creando ulteriori sintomatologie (dolori, dispnea, ecc..), oltre a comprimere e creare una semi-blocco al diaframma (muscolo chiave delle respirazione e fondamentale per chi soffre di reflusso).

Durante un lungo percorso di analisi, farmaci e una sfilza di dottori (decine di migliaia di euro spesi) era stato catalogato come persona con somatizzazioni ansiose, quando la medicina non sà dare una risposta ti “buttano come un cestino dell’immondizia” nel reparto psichiatria.

Importante è capire che la medicina è in continua evoluzione, 50 anni fa si moriva di malattie che oggi si curano in pochi giorni, tra 50 anni capiremo molte più cose, ma nel frattempo utilizziamo TUTTI gli strumenti a nostra disposizione.

Ritornando al collega, grazie all’utilizzo di un semplice aggeggio, in 60 secondi  al 90% la sua colonna era quasi tornata alla normalità e li si è compreso che i suoi malesseri derivavano da quel problema. Ora non ha più reflusso. Chi poteva mai pensare che il reflusso poteva essere causato da una malloclusione dentale? Quasi nessuno, solo pochi avventurieri.. In ogni caso all’interno del programma Rialimenta viene spiegato nel dettaglio anche questo caso poiché una parte di persone sta male per specifici motivi e questo può essere uno dei tanti; la cosa incredibile è che il sollievo e la strada del miglioramento, è stata ottenuta con un dispositivo che gli ha fatto scomparire la malloclusione al costo di appena 58€, sicuramente ne parleremo in seguito.

Individuare l’esatto motivo della malattia porta alla soluzione definitiva

5. Un approccio a 360 gradi

Come abbiamo detto, individuare il vero motivo del problema è la chiave per tornare in salute, noi in Rialimenta cerchiamo di spaziare veramente su molti argomenti e nel 70% dei casi la persona riesce a capire qual è il suo problema, ma a volte dopo tanti anni di malanni la situazione degenera, il microbiota si altera troppo per l’assunzione di troppi farmacia, subentra uno stato di stress causata da uno squilibrio di ormoni che a loro volta creano altri scompensi biochimici e un miglioramento dell’alimentazione non basta, per tanto bisogna fare un percorso a 360° gradi che riporta la persona in uno stato di eubiosi (equilibrio) sia del proprio stato fisico che psichico.

Lavorare su se stesso a 360 gradi è la strada verso un equilibrio psicofisico e la guarigione

A tal proposito in Rialimenta abbiamo organizzato un team di professionisti in vari settori che si occupano di alimentazione, microbiota, tecniche per lo stress, miglioramento di stato cognitivo, allenamento fisico e tutto quello che concerne il miglioramento psico-fisico, il tutto pronto in un percorso di 8 video corsi.

In sostanza sono 5 i concetti che vogliamo trasmettere in questo primo capitolo:

  1. La tua conoscenza è fondamentale per risolvere le tue specifiche problematiche
  2. I farmaci spesso non sono curativi, ma servono ad alleviare i sintomi, se usati male sono deleteri e portano più danni che benefici
  3. La stessa patologia dev’essere curata in modo personalizzato
  4. Qual è il vero motivo del tuo malessere?
  5. Guarisci con un approccio a 360 gradi creando equilibrio tra mente e corpo

 

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